L’ex primario dr. Gaiba, apparecchi di ultima generazione ed esami ultra specialistici
Il centro medico Physiomedica di Faenza dispone di un ambulatorio oculistico con attrezzature all’avanguardia nel quale è possibile avere una diagnosi a 360 gradi per tutte le principali patologie che riguardano l’occhio. Il responsabile è il dottor Giuseppe Gaiba, luminare del settore con una lunga e prestigiosa carriera alle spalle.
Il dr. Gaiba, già primario di Oculistica all’ospedale di Faenza dal 2004 e negli ultimi tre anni anche al “Bufalini” di Cesena, avvalendosi anche della collaborazione di una esperta ortottista, effettua visite oculistiche con una diagnostica completa dell’occhio: esame della vista con autorefrattometro, esame del tono oculare (pneumotonometria e tonometria ad applanazione) e della retina. L’esame standard viene completato, ove necessario, da OCT della retina e del nervo ottico e da Perimetria Computerizzata nei casi di sospetto glaucoma.
“Abbiamo apparecchiature modernissime per l’analisi dell’occhio – spiega il dottor Gaiba – Per esempio effettuiamo la topografia computerizzata, un esame strutturale della cornea, con il topografo Pentacam. Tale strumento permette di individuare precocemente alterazioni della cornea come il cheratocono, difetto corneale che va trattato fin dall’adolescenza. L’esame è inoltre indispensabile in previsione di un intervento per togliere i difetti di vista in quanto permette di escludere i casi a rischio”.
Altri esami disponibili al centro Physiomedica sono: la biometria oculare che permette di vedere quanto è lungo il nostro occhio e, nei casi di miopia progressiva, di analizzarne il peggioramento attraverso l’analisi della lunghezza bulbare; l’analisi dell’endotelio corneale, essenziale per il mantenimento della trasparenza della visione e, con l’ausilio dell’ortottista, la valutazione della motilità oculare, per individuare strabismi o semplici deficit di convergenza in grado di determinare grande affaticamento all’uso del videoterminale.
Passando ad una statistica sulle patologie riscontrate, tra le più comuni ci sono:
- la patologia della cattiva lacrimazione oculare, molto frequente in menopausa e accentuata dall’uso della mascherina;
- il glaucoma, una delle più gravi e subdole malattie dell’occhio poiché privo di sintomi fino alle fasi più avanzate, quando viene intaccato il campo visivo;
- l’opacità del cristallino o cataratta, per la quale si può intervenire anche precocemente, impiegando cristallini artificiali che permettono una visione ottimale sia da vicino che da lontano.
Da ultimo il dottor Gaiba ribadisce il ruolo della prevenzione, specialmente nei soggetti a rischio: “quando inizia il calo della vista per vicino dobbiamo farci controllare l’apparato visivo e non limitarci ad acquistare un paio di lenti da lettura, soprattutto se affetti da Diabete o Ipertensione Arteriosa.
La Società Oftalmologica Italiana raccomanda, in assenza di sintomi specifici, controlli:
- alla nascita
- entro i 3 anni di età
- a 6 anni
- a 12 anni
- a 40 anni
- ogni anno dai 60 anni e in caso di interventi oculariTali raccomandazioni sono ancora più importanti dopo che le restrizioni imposte della pandemia COVID hanno interrotto per un lungo periodo i normali ritmi dei controlli visivi.